Il termine Resilienza deriva dalla capacità che hanno alcuni materiali di modificare la propria forma se sottoposti ad una pressione per poi ritornare alla forma iniziale, in psicologia rappresenta la tendenza ad affrontare le situazioni stressanti in maniera positiva (il che non vuol dire essere sempre vincenti).
La resilienza si inspira al concetto di “coping” ossia la capacità dell’individuo di mettere in atto piani per la risoluzione dei problemi ed è legata ad alcune caratteristiche temperamentali come l’impegno, la perseveranza, il gusto per le sfide.
Il soggetto resiliente ha una visione positiva di sé, si sente responsabile delle proprie azioni, ha una progettualità futura, ha fiducia in sè stesso.
Per effetto dello stress si ha un blocco dell’omeostasi (equilibrio psichico) e si creano due forze contrapposte: una è quella distruttiva dello stress l’altra è quella protettiva della resilienza.
A seconda di quale forza prevale possiamo uscire dalla situazione stressante fortemente indebolite, oppure rafforzate (reintegrazione resiliente) , ciò significa che abbiamo elaborato e dato un significato agli eventi e pertanto si è prodotta una nuova omeostasi. In qualche modo l’evento stressante ci ha permesso di crescere, ha prodotto cioè un cambiamento funzionale.